Un genio vestito da bambina

Ha ragione Madame, al secolo Francesca Calearo, vicentina classe 2002, “è sempre difficile credere

a un genio vestito da bambino”, soprattutto se il genio si presenta alla scena del 2018 con un brano

come Sciccherie, zeppo di autotune, di difficile comprensione e riempito di critiche per la povertà

del testo, bollato da subito come la solita solfa della new gen trap. Poi però Madame, in

un’intervista sul canale degli Arcade Boyz, parla del testo di Sciccherie, analizzandolo e

spiegandone il significato, ed ecco che la ragazza inizia ad essere vista sotto un’ottica diversa,

forse è qualcosa di più della solita wannabe trap.

La conferma che Francesca non è una qualunque ce l’abbiamo nell’autunno del 2019, quando Night

Skinny pubblica Mattoni. Facciamo un piccolo passo indietro: nel corso dell’anno Madame è

Passata sotto l’ala di Paola Zukar ed ha pubblicato altri due singoli, 17 e La promessa dell’anno,

forse passati un po’ troppo in sordina nonostante l’evidente salto di qualità rispetto a Sciccherie,

anche grazie ad Universal. Arriva la chiamata di Skinny, che le chiede di collaborare ad un pezzo

con Rkomi, da sempre un riferimento per Madame, e dunque ecco che nasce .Rosso, forse LA

traccia di Mattoni, sicuramente una delle 2/3 con il testo migliore del disco.

 Giornata di consensi per stare bene un’ora soli

In bilico tra l’orecchio assoluto e essere sorda

La casa succhia come un’ape fa con i fiori

Se devi succhiarmi almeno fallo là sotto

Le mie borse sotto le ciglia, forse è Milano

“Mada, forse hai le risorse che noi cerchiamo”

Per il ghost paga in poster, ragazza immagine

Skinny fa le veci dell’orso, io faccio Masha

La ragazza non scherza. Consapevolezza e umiltà, binomio che accompagnerà i suoi testi da questo

momento in poi. Perché da adesso in poi la vita di Francesca corre veloce, e veloce arriva il primo

platino. Un platino speciale, perché arriva dal disco del king del rap da quasi 15 anni e perché la

canzone nel disco prende il suo nome. Madame – l’animaè un brano in cui una ragazza di 17 anni

interpreta l’anima di un uomo di 40 anni nel disco più importante della sua carriera e lo fa

egregiamente, sfruttando a pieno lo spazio che ha nella canzone e rendendo comprensibile fin dal

primo ascolto il ruolo che ha nel brano. Se Marracash ti chiama per interpretare la sua anima nel

disco vuol dire che qualcosa in più degli altri ce l’hai e che la tua carriera può solo andare in

crescendo. Il 2020 sarà il suo anno: concerti, album e certificazioni, ne sono convinti tutti. Il 2020

lo conosciamo tutti, inutile dire che Francesca non ha potuto fare alcun live, e che è stato tutto

rimandato al 2021. Ad onor del vero, nel 2020 Madame ha pubblicato uno dei suoi pezzi di maggior

successo, Baby, che è stata utile per tenersi alta in classifica in un anno così difficile. Gennaio

2021, due annunci di estrema importanza: la collaborazione con un altro gigante come Fabri Fibra e

la partecipazione al festival di Sanremo di marzo. Il mio amico è un pezzo che ha tutte le carte in

regola per diventare un tormentone estivo, sound quasi dance e ritornello pronto per essere buttato

in tutte le discoteche d’Italia (quando si potrà), la strofa di Fibra accresce il valore di un brano che

già da solo era molto valido. L’annuncio che Madame avrebbe partecipato al festival lascia tutti un

po’ spiazzati, ma a pensarci bene è quanto mai azzeccata come scelta: Francesca ha dimostrato di

poter fare dei pezzi forti che sul palco della kermesse non sfigurerebbero. Ed è effettivamente così.

Madame è la grande sorpresa di Sanremo 2021, il suo brano Voce riceve quasi solo complimenti

anche da coloro che erano più scettici sulla sua partecipazione. Si toglie lo sfizio di vincere il

premio per il miglior testo, che presenta delle chicche davvero interessanti:

Mi ricordo di te

Ha, mi vedevano ridere sola ma eri te

Ho baciato un foglio bianco

E la forma delle mie labbra

Ha scritto da dove nasci tu e che non morirai e se

Negli occhi delle serrande si stenderanno e io sparirò

L’ultimo soffio di fiato darà la voce

A quella che è l’unica cosa più viva di me

Voglio che viva a cent’anni da me

Un testo profondo, introspettivo, che accompagnato da un beat e un ritornello ad hoc per il festival,

rendono la canzone davvero gradevole.

Subito dopo il festival, ecco il primo vero progetto importante: esce MADAME, disco di 16 tracce

che racchiude i vari singoli già editi e nuovi brani, alcuni con collaborazioni davvero importanti

come Carl Brave, Rkomi, Pinguini Tattici Nucleari, Gaia, Gue ed Ernia, e un paio di feat con due

giovanissimi come VillaBanks e Blanco. Tutti i pezzi rispettano quel binomio di consapevolezza ed

umiltà di cui parlavo in precedenza, unito agli spaccati di vita di una 18enne normale che ha vissuto

gli ultimi due anni in modo speciale e unico. Mami e Papi e Bamboline Boliviane rappresentano

esattamente questo: il primo è un brano dedicato ai genitori in cui Francesca spiega tutte le paure

che la nuova vita le sta mettendo davanti e il secondo racconta come una ragazzina vive la notorietà,

alternando qualche sfizio o eccesso a momenti di profonda solitudine. E poi l’amore e il sesso, due

temi cardine della poetica di Madame, che non ha mai avuto problemi a esporre nè la sua sessualità

molto attiva né le sue delusioni amorose, tipiche dell’età adolescenziale. Nuda, Clito e Baby se

volete sapere come affronta queste tematiche.

Madame è già una big della scena italiana, definirla un genio, come lei stessa fa flexando un po’,

non sembra eccessivo, è difficile trovare qualcun altro che si avvicini a lei per età e risultati.

Dunque i migliori auguri a Francesca per una carriera sicuramente brillante, sperando che, anche

crescendo, continui sempre a vestirsi da bambina.

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