“La seduzione opera ovunque, ha molteplici sembianze e nomi,non possiamo ridurla al fenomeno dell’attrazione eroticatra due esseri, ma dobbiamo conferirle un significato moltoampio, che racchiude ogni ricerca mossa da Eros: da quelladello scienziato nel suo laboratorio, alle esplorazionidei viaggiatori verso nuove mete, al pellegrinaggio perpetuodei monaci, agli amorosi lamenti degli antichi trovatori.
Ovunque c’è Eros, c’è seduzione.”
Insomma, siamo in costante rapporto con la seduzione dalla nascita alla morte, siamo sedotti dalla vita stessa.
Questa è fondamentale premessa che prendiamo dall’introduzione al saggio “Riti e miti della seduzione” dello psicoterapeuta e scrittore Aldo Carotenuto.
La seduzione è un concetto che non può limitarsi solo al rapporto di coppia, amoroso et sessuale. (E se scelgo di mettere et è apposta, perchè mi va così)
Tuttavia…
In questa sede si è scelto di trattare la seduzione dal punto di vista delle relazioni, amorose et sessuali.
Un’altra premessa importante: Ovvio, non si pensa di giungere ad alcuna conclusione né tantomeno di dettare delle norme sulla seduzione, quanto condividere una serie di riflessioni tratte dalla propria esperienza personale che penso possano avere carattere generale. Come sempre la volontà è quella di stimolare alla riflessione.
Dunque cos’è la seduzione? Sedurre, andando ad indagare tra le etimologie, deriva dal latino e significa “condurre” ovviamente il soggetto seducente porta l’oggetto sedotto a sé. Dunque sedurre significa “condurre a sé”. Se ci pensiamo qual è lo scopo comune a tutte le relazioni? Quello di portarci altrove, di farci conoscere nuovi aspetti di noi stessi, nuove parti belle, brutte, buone o cattive che siano. Sedurre qualcuno significa farlo deviare dal proprio percorso, o per lo meno quello che fino ad ora si stava percorrendo.
Seduzione o Manipolazione?
Si parla di seduzione quando si è autentici, quando si è se stessi perciò che esprimiamo in quel momento. Mettere delle maschere significa manipolare d’altro canto, e si potrebbe definire una seduzione distruttiva. Sedurre è un gioco a due mai unilaterale in cui io ti conduco a me e tu mi conduci a te, ci avviciniamo fino a formare un Noi. Ma se si finge: io ti porto a me, ma si finisce per avere accanto qualcuno che non si conosce.
Non fatelo, non indossate maschere per sedurre, ci distruggeremmo. La magia della seduzione dura nel tempo, l’incontro manipolativo no.
La comunanza
La seduzione nasce da una comunanza di istinti, poggia le sue basi su questa alchimia. Ciascuno di noi si relazione in un certo modo con i propri istinti e pulsioni (mangiare, fare sesso etc) si possono avere tendenze sanguigne, intellettuali, sensoriali o immaginative all’interno di questi istinti. Quando troviamo qualcuno con cui poter “giocare” nei propri istinti, trovare comunanza nel viverli, ecco che il fiore della seduzione inizia a germogliare.
Mistero: volere ma non insistere
Ti voglio ma non ti invado. Ovviamente la seduzione nasce da un desiderio, da una volontà anche latente di condurre l’altro a sé, ciò apre le porte al gioco e alla comunanza, il desiderio ci conduce alle strade che portano al soggetto bramato ma affinché ciò funzioni non bisogna valicare la linea sottile tra volontà di condivisione e volontà di possessione, quest’ultima può facilmente diventare un Invasione inopportuna nella sfera dell’altro che spezza la danza della seduzione. Diventa un volere distruttivo, appunto. Non vuoi possedere ciò che ti seduce, non vuoi come cantava Battisti “imbalsamare anche la più piccola emozione”. Vuoi continuamente rinnovare questo sentimento verso l’altro che porta a “scoprirti” e per farlo devi permetterti di rinnovare continuamente il mistero dentro di te, e rispettare il mistero dell’altro.
Un po’ come nel mito di Amore e Psiche, in cui quest’ultima non riesce a trattenersi e svelando ill volto di Cupido con una candela, lo sveglia bruciandolo con la c’era, violando il patto e perdendolo. Perché lo perde? Perché non può guardarne il volto? Perché non si può oltrepassare questo mistico segreto? Perché, perché, perché…
Esattamente come quando passeggiando per le strade di città passiamo accanto a quella bottega dalla quale fuoriesce un ottimo odore di buon cibo, ci viene fame ma non possiamo ancora possedere l’oggetto che ci sfamerà. Allo stesso modo la seduzione gioco sul rimando continuo del desiderio (naturalmente intervallato da pause in cui il desiderio si realizza, in cui azzanni quel cosciotto di pollo di cui hai sentito l’odore lungo la strada). Io mi mostro, non ti invado, ci sono, ma rimando… (molte donne sono maestre in questo) la seduzione diventa così un’arma potentissima, in cui il desiderio aumenta vertiginosamente.
Fantasia e Immaginazione
Uno degli elementi cardine dell’atto della reciproca seduzione, è la reciproca stimolazione delle fantasie, quando sentiamo finalmente che qualcuno ( e in generale anche qualcosa perché la seduzione come detto all’inizio è valida verso tutto) ci annaffia, ci nutre, proprio come un albero ha bisogno di acqua fresca, noi abbiamo bisogno di reciproche stimolazioni immaginifiche, appunto qualcuno che ci porti più in là, ci porti altrove, verso nuovi scenari e mondi in cui noi, non siamo più noi, siamo altro, siamo diversi, siamo ancora una volta nuovi. Se dopo l’incontro, o gli incontri, continuo nella mia immaginazione ad avere visioni insieme all’altro (attenzione a non confondere immaginazione e pensiero) significa che sono nella seduzione, sono sedotto e probabilmente starò anche seducendo. Ma se non c’è corrispondenza, non si può parlare effettivamente di seduzione.
Disordine
Ci seduce ciò che ci smantella, ciò che de-costruisce le nostre convinzioni e ci fa smarrire, ci seduce chi ci mette in disordine! Quando incontriamo qualcuno che ci fa rimanere nella nostra confort zone, siamo soggiogati dalla necessità di sicurezza e probabilmente ci condanniamo a un periodo soporifero della nostra vita che guarderemo nel futuro con amarezza per tutto quanto quella relazione non ci ha permesso di esprimere. Attenzione, la sicurezza è fondamentale e sicuramente una delle regole non scritte e inconsce con cui si cerca e si sceglie un partner, ma è qualcosa che viene dopo, la vera relazione inizia quando vi è smarrimento e disordine. L’incontro con l’altro ci fa smarrire, in ciò l’intuizione che quell’incontro mi sta conducendo altrove, mi sta prendo nuove possibilità, appunto la seduzione.
(Qui bisogna aprire una parentesi importante, si è seducibili solo quando quella parte di noi è insoddisfatta, ha bisogno di altro, di nuove aperture. C’è sempre qualche parte di noi insoddisfatta e quindi pronta ad essere sedotta, e questo i venditori e gli esperti di marketing lo sanno bene)
Lo sguardo
La porta di accesso ad ogni seduzione è lo sguardo. Questo strumento potentissimo in cui c’è tutto. Noi cerchiamo con gli occhi, puntati sempre verso qualcosa, siamo in ricerca e una volta che essi si posano, iniziano a valutare o meglio ad indagare l’altro e allo stesso tempo ci mostriamo. Per lo più inconsciamente. Nei giochi di sguardi incomincia la seduzione. E in questa danza che si comprendono le risposte che cerchiamo: Sei pronto? Sei pronta? Ti voglio! Non ti voglio!
In definitiva:
La seduzione si fa in due. Si può sedurre l’altro soltanto se è seducibile. Si può sedurre l’altro soltanto se c’è un “incontro” idoneo che conduce alla scoperta di nuove parti di se stessi.