Diffidate dai giovani in giacca e camicia

Diffidate dai giovani in giacca e camicia. Quelli che debuttano in una competizione elettorale a scuola, all’università, al Consiglio Comunale della propria città facendo sfoggio dei propri abiti più eleganti. Scarpe lucide, pantaloni di velluto, giacca scura e camicia candida, stirata dalla mamma. Sguardo fiero, orologio di papà al polso, stile austero e composto. Scimmiottano, senza successo, la politica “dei grandi” negli aspetti più superficiali, come se bastasse un abito per acquisire autorevolezza e credibilità. Come se bastasse un abito per colmare il loro vuoto ideale e valoriale, a dare una cifra alla loro assoluta nullità.


Diffidate dai giovani in giacca e camicia, perché sono nati vecchi, più vecchi dei vecchi, più malvagi ed egoisti, egocentrici e arrivisti, carrieristi ed egoriferiti. Privi di moralità, digiuni di principi etici, sono corruttibili e raccomandati, cintura nera di compromessi al ribasso e campioni olimpici di salto sul carro del vincitore. Non hanno altro obiettivo oltre al soddisfacimento dei propri personali interessi, alla prevaricazione sugli altri, alla vana gloria di vedersi affermati, ma mai di vedere affermata un’idea o una visione. Fanno politica per prendere voti, non prendono voti per fare politica, cercano un consenso fino a sé stesso. Privi di identità, non credono in nulla, perché non hanno nulla in cui credere, una causa per cui battersi, una battaglia per cui spendersi. Loro non saranno mai mossi da ideali, ma solo da vanità e superbia.


Diffidate dai giovani in giacca e camicia, non cadete nella loro tana. Vi faranno credere di essere utili, importanti, finché sarete funzionali al loro scopo. Si aspetteranno da voi fedeltà cieca e sostegno acritico e incondizionato, e quando sarete voi ad avere bisogno di loro, vi faranno pesare ogni favore, aspettandosene indietro altri cento. Quando non servirete più verrete messi da parte come un giocattolo usato, inutile e obsoleto. Il giovane incravattato vi vuole sempre un passo dietro di lui, facendovi credere che sia possibile crescere alla sua ombra. Ma non serve essere esperti di botanica per sapere che un albero non può crescere all’ombra di un altro e che le sue radici invadenti e invasive prosciugano tutta l’acqua dal profondo del terreno lasciandovi a secco. Come bestie, vi terrà al guinzaglio finché vi accontenterete delle briciole, mentre lui, con ingordigia, continuerà ad abbuffarsi della vostra pagnotta. Non conosce il rispetto, figuriamoci la gratitudine.


Diffidate dai giovani in giacca e camicia perché hanno bruciato le tappe. Vogliono tutto dalla società senza mai aver dato nulla alla società. Non hanno mai affisso un manifesto, ma vogliono vedere i propri manifesti affissi; vogliono partecipare alle conferenze, ma solo se possono sedere dietro al tavolo di presidenza; parlano, straparlano, blaterano, ma non hanno l’umiltà di ascoltare. Non hanno mai fatto un giorno di militanza, pretendono di arrivare al punto di arrivo senza passare dal punto di partenza. Hanno avuto sempre la “pappa pronta”, non si sono mai sporcati le mani, nel loro dizionario non esiste la parola merito, neppure sacrificio. Quasi sempre sono figli di papà, e quando non lo sono, si votano a un padrino, qualcuno a cui leccare i piedi in cambio di un posto al sole. Quando lo ottengono, scordano chi gliel’ha dato e diventano, a loro volta, padrini di qualche altro sciagurato. Prima si servono del clientelismo, poi tessono la propria rete clientelare, come vecchie volpi in salsa democristiana. Non disdegnano scorciatoie e sotterfugi, per ottenere un incarico o un’elezione sarebbero pronti a rinnegare persino sé stessi.
Chiedono di essere votati perché giovani, come se il dato anagrafico fosse di per sé una qualità, ma sono peggio dei “vecchi” che vorrebbero scalzare. Perché non bisogna essere giovani nell’età, ma giovani nell’agire, altrimenti si finisce per sostituire subdolamente vecchia politica con altra vecchia politica.


Diffidate dai giovani in giacca e camicia. Quelli sempre fra le righe, che non conoscono ribellione. Quelli che la camicia non l’hanno mai macchiata, non ne hanno mai rimboccato le maniche. Se non lo fanno a quindici, diciotto, venti o trent’anni, non lo faranno mai.
Diffidate dai giovani in giacca e camicia, perché sono nati già vecchi.

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