Segnaliamo per ulteriori informazioni:
https://www.project-syndicate.org/commentary/neoliberalism-versus-green-new-deal-by-anders-fremstad-and-mark-paul-2019-02?fbclid=IwAR00lcJ13jm9rt_uTNT4JlngrDtcvcnNDiVX41up6UZOwx_GhUgaeuNdZ70
https://www.fridaysforfuture.it/materiali?fbclid=IwAR3GuMrShznmjYmBEXKOpN9Og6H27je3_BHqwyBnbRLwBd3Aeyu4mfltEok
Fridayforfuture.org
Scendere in piazza il 15 marzo per global strike for future è un atto doveroso per tutti. Pian piano ognuno di noi sta divenendo più cosciente degli effetti del riscaldamento globale, anche a livello superficiale è palese che il clima stia cambiando. Il rischio peggiore che corriamo è che, molto prima di quello che pensiamo, la Terra non sarà più abitabile e inadatta alla vita degli esseri umani, in realtà questo sarebbe l’effetto ultimo, ma prima ci sarebbe da aspettarsi una serie di tragici eventi che in parte si stanno già manifestando.
Gli agricoltori sia su piccola scala che industriali trovano sempre più difficoltà nel prevedere l’andamento climatico delle stagioni e questo si riversa non solo sulla quantità ma anche sulla qualità di ciò che mangiamo. In diverse zone della Terra, molte dalle quali provengono i nostri profughi diventeranno sempre meno vivibili sia per il clima che per scarsità di risorse, ciò porterà a un flusso unilaterale di milioni di persone verso i paesi occidentali sviluppati come il nostro, lascio le conseguenze all’immaginazione del lettore.
Per non parlare dell’aumento vertiginoso degli uragani, tsunami e altri disastri naturali in tutto il mondo sulla cui origine mette d’accordo tutti gli scienziati, il riscaldamento globale.
Il Global strike for future nasce proprio da questo, una protesta da parte di una studentessa svedese che ha smesso di frequentare la scuola accusando: che senso ha educarmi se nessuno ascolta gli educati! Il 98 % degli scienziati è concorde sugli effetti del Climate Change e nessun politico sta prendendo delle decisioni al riguardo.
Questa battaglia che parte da una ragazzina è un segnale forte verso tutta la sua generazione, verso noi ragazzi figli del XXI secolo, tocca a noi fare qualcosa per il nostro futuro, sollecitare, gridare, prendere posizione perché i nostri padri non faranno nulla a riguardo dato che sono loro ad averci messo in questa situazione. Sono troppo pigri o ciechi per rendersene conto, per smettere di fare tutto ciò che stanno facendo, fermarsi e pensare: se continuo in questo modo, se la mia generazione continua in questo modo, priverò del diritto alla vita i miei figli.
Non siamo soli, non saremo soli, tutto il mondo il 15 marzo si riunirà per iniziare un progetto, per un nuovo cammino, per una rivoluzione. Per un mondo migliore